Mayday - 21/28 maggio 2013 - Padiglione Palmanova - Forte Marghera
C32 e Studio Contemporaneo

Il
Corpo
Performatico.
Corpo
Autentico
-
Corpo
Poetico
–
Corpo
Ibrido
Una settimana intensa di formazione a cui partecipano 18 persone provenienti da diversi paesi di tutto il mondo, un' occasione per acquisire nuovi strumenti di indagine per accrescere una propria poetica espressiva. Al termine della settimana, i partecipanti presentano al pubblico il risultato del lavoro svolto. La proposta formativa si inserisce nel più ampio progetto Venice International Performance Art Week, un programma di esposizioni e performance che vede la sua prima edizione presso Palazzo Bembo, Venezia, nel dicembre 2012.
Tutte le relazioni cristallizzate sono spazzate via, con il loro seguito di opinioni e pregiudizi inadeguati. Idee e concetti nuovi invecchiano ancor prima d’ossificarsi. Quanto di più solido si scioglie in aria e tutto ciò che è sacro, è profanato, così l'uomo, finalmente, è costretto ad affrontare a sensi sobri la sua reale condizione, il suo rapporto con la vita.
(Karl Marx, Friedich Engels; Manifesto Comunista)
Questa citazione, se si esclude l’esplicita intonazione politica, potrebbe essere interpretata come un invito poetico all'autenticità, che nella Performance art è valore intrinseco: arrischiarsi oltre il conosciuto; apprendere lingue di trasformazione individuale quale fondamentale caratteristica distintiva; riconoscersi cercatori di verità, artisti, poeti autentici di azione.
Una settimana intensa di formazione a cui partecipano 18 persone provenienti da diversi paesi di tutto il mondo, un' occasione per acquisire nuovi strumenti di indagine per accrescere una propria poetica espressiva. Al termine della settimana, i partecipanti presentano al pubblico il risultato del lavoro svolto. La proposta formativa si inserisce nel più ampio progetto Venice International Performance Art Week, un programma di esposizioni e performance che vede la sua prima edizione presso Palazzo Bembo, Venezia, nel dicembre 2012.
Tutte le relazioni cristallizzate sono spazzate via, con il loro seguito di opinioni e pregiudizi inadeguati. Idee e concetti nuovi invecchiano ancor prima d’ossificarsi. Quanto di più solido si scioglie in aria e tutto ciò che è sacro, è profanato, così l'uomo, finalmente, è costretto ad affrontare a sensi sobri la sua reale condizione, il suo rapporto con la vita.
(Karl Marx, Friedich Engels; Manifesto Comunista)
Questa citazione, se si esclude l’esplicita intonazione politica, potrebbe essere interpretata come un invito poetico all'autenticità, che nella Performance art è valore intrinseco: arrischiarsi oltre il conosciuto; apprendere lingue di trasformazione individuale quale fondamentale caratteristica distintiva; riconoscersi cercatori di verità, artisti, poeti autentici di azione.
Il Laboratorio
Dall’analisi teorica del lavoro del performer, all’apprendimento di una prassi e un metodo specifici per comprendere i processi creativi che consentono a idee, pensieri, sensazioni, emozioni di trasformarsi in puro atto performativo, non necessariamente teatrale. Conoscere il proprio corpo.
Consentirgli di esprimersi compiutamente attraverso azioni non convenzionali. Organizzare significati, comunicarli all’altro con azioni non verbali. Esprimersi in modo autentico, sincero, personale, pertanto unico.
Obiettivi
Entrare in contatto con il proprio Sé interiore.
Attivare la memoria individuale per innescare il patrimonio d’informazioni che lì risiede.
Comprendere il proprio limite fragile per poi trasformarlo in espressione artistica. Sviluppare uno sguardo attento, concentrato, meditativo.
Guardare armonicamente oltre l’apparenza, attraverso le cose.
Percepire. Intuire.
Affidarsi alla propria fisicità costituente quale elemento imprescindibile affinché concetti, idee e visioni si trasformino in azione concreta, pura, non intenzionale.
La Performance art non cerca la virtuosità, l’effetto a ogni costo. Non imita. Non rappresenta. Non ritrae. E’ piuttosto una proposta consegnata all’espressione, attuata dal corpo, dai suoi segni distintivi, i più autentici.
Assimilare conoscenze e competenze tecniche è certamente importante e necessario.
Tuttavia, nella Performance art, la prassi è questione fondamentale.
In gioco c’è sempre l’essere, la sua presenza nel mondo, la ricerca di stabilità e libertà, la scelta e la decisione, per tentativi e fallimenti.
Nella Performance art serve pertanto una valutazione costante e obiettiva dell’energia, sempre mutevole, dell’azione personale e le possibilità che da questa ne derivano.
Più che una vera e propria disciplina, la Performance art è una pratica costantemente alla ricerca di terreni di aperto confronto dove l’individuo possa sperimentare nuovi modi/momenti di dialogo con se stesso e con ciò che da Sé è altro.
Bio
Verena Stenke e Andrea Pagnes lavorano insieme dal 2006 come VestAndPage prevalentemente nell’ambito della Performance art, della video arte e della scrittura creativa. La loro ricerca artistica esplora i limiti della comunicazione, i confini della sfera privata e sociale, la fragilità, la trasformazione, l'impermanenza, l'attivazione della memoria, restituiti attraverso una poesia translativa. VestAndPage, presentano i loro lavori in gallerie, musei, biennali, teatri e festival in Europa, Asia e le Americhe. Tengono seminari e laboratori sulla loro attività di ricerca e le pratiche contemporanee della Performance art in riconosciute istituzioni internazionali, quali la NYU e la Lingnan University di Hong Kong e altre ancora. Sono promotori e curatori del progetto “FRAGILE – global performance chain journey” un’iniziativa a livello mondiale, alla quale partecipano 750 artisti provenienti da 62 diversi paesi. La loro trilogia filmica “sin∞fin – The Movie" ha suscitato interesse internazionale per come la Performance art viene coniugata alla cinematografia. Il loro libro di recente pubblicazione “The Fall of Faust – Considerations on Contemporary Art and Art Action” analizza il tessuto intimo dell’arte contemporanea e dell’art performance quali attività imprescindibili del fare contemporaneo. Nel 2013 l’edizione in lingua spagnola, con testi inediti, sarà patrocinata dall’Università IUNA di Buenos Aires. Sono curatori della Venice International Performance Art Week.
Verena Stenke performer e video maker, ha studiato Belle Arti, trucco teatrale, arti marziali, danza Butoh e contemporanea a Berlino. Ha frequentato i laboratori intensivi di Teatro Sufi con il maestro iracheno Kassim Bayatly, e la Scuola di Teatro Sociale Isole Comprese. Ha sviluppato un linguaggio tecnico ed espressivo che integra tecniche sperimentali di audio, video, poesia e Live art.
Andrea Pagnes è performer, artista visuale, curatore indipendente e scrittore. Ha conseguito il Certificato di Studi Superiori in Museologia e Critica d'Arte, la Laurea in Lettere e Filosofia, il diploma di attore di Teatro Sociale e in scrittura creativa. Ha pubblicato saggi, prose e lavorato come traduttore e giornalista. Curatore e coordinatore di progetti site-‐specific, ha operato in questa veste anche per diverse edizioni della Biennale di Venezia. Come artista visuale, ha esposto i suoi quadri, sculture e installazioni a livello internazionale. Tra i principali riconoscimenti: Robert Schuman Silver Medal (UE, 1990), World Millennium Painting Award in rappresentanza dell’Italia (Windsor&Newton, 2000), ArtKontakt (2007), Storie (2009).
VestAndPage vivono tra Firenze, Venezia e Neckarsulm, Germania.
Websites: VestAndPage | Venice International Performance Art Week
Dall’analisi teorica del lavoro del performer, all’apprendimento di una prassi e un metodo specifici per comprendere i processi creativi che consentono a idee, pensieri, sensazioni, emozioni di trasformarsi in puro atto performativo, non necessariamente teatrale. Conoscere il proprio corpo.
Consentirgli di esprimersi compiutamente attraverso azioni non convenzionali. Organizzare significati, comunicarli all’altro con azioni non verbali. Esprimersi in modo autentico, sincero, personale, pertanto unico.
Obiettivi
Entrare in contatto con il proprio Sé interiore.
Attivare la memoria individuale per innescare il patrimonio d’informazioni che lì risiede.
Comprendere il proprio limite fragile per poi trasformarlo in espressione artistica. Sviluppare uno sguardo attento, concentrato, meditativo.
Guardare armonicamente oltre l’apparenza, attraverso le cose.
Percepire. Intuire.
Affidarsi alla propria fisicità costituente quale elemento imprescindibile affinché concetti, idee e visioni si trasformino in azione concreta, pura, non intenzionale.
La Performance art non cerca la virtuosità, l’effetto a ogni costo. Non imita. Non rappresenta. Non ritrae. E’ piuttosto una proposta consegnata all’espressione, attuata dal corpo, dai suoi segni distintivi, i più autentici.
Assimilare conoscenze e competenze tecniche è certamente importante e necessario.
Tuttavia, nella Performance art, la prassi è questione fondamentale.
In gioco c’è sempre l’essere, la sua presenza nel mondo, la ricerca di stabilità e libertà, la scelta e la decisione, per tentativi e fallimenti.
Nella Performance art serve pertanto una valutazione costante e obiettiva dell’energia, sempre mutevole, dell’azione personale e le possibilità che da questa ne derivano.
Più che una vera e propria disciplina, la Performance art è una pratica costantemente alla ricerca di terreni di aperto confronto dove l’individuo possa sperimentare nuovi modi/momenti di dialogo con se stesso e con ciò che da Sé è altro.
Bio
Verena Stenke e Andrea Pagnes lavorano insieme dal 2006 come VestAndPage prevalentemente nell’ambito della Performance art, della video arte e della scrittura creativa. La loro ricerca artistica esplora i limiti della comunicazione, i confini della sfera privata e sociale, la fragilità, la trasformazione, l'impermanenza, l'attivazione della memoria, restituiti attraverso una poesia translativa. VestAndPage, presentano i loro lavori in gallerie, musei, biennali, teatri e festival in Europa, Asia e le Americhe. Tengono seminari e laboratori sulla loro attività di ricerca e le pratiche contemporanee della Performance art in riconosciute istituzioni internazionali, quali la NYU e la Lingnan University di Hong Kong e altre ancora. Sono promotori e curatori del progetto “FRAGILE – global performance chain journey” un’iniziativa a livello mondiale, alla quale partecipano 750 artisti provenienti da 62 diversi paesi. La loro trilogia filmica “sin∞fin – The Movie" ha suscitato interesse internazionale per come la Performance art viene coniugata alla cinematografia. Il loro libro di recente pubblicazione “The Fall of Faust – Considerations on Contemporary Art and Art Action” analizza il tessuto intimo dell’arte contemporanea e dell’art performance quali attività imprescindibili del fare contemporaneo. Nel 2013 l’edizione in lingua spagnola, con testi inediti, sarà patrocinata dall’Università IUNA di Buenos Aires. Sono curatori della Venice International Performance Art Week.
Verena Stenke performer e video maker, ha studiato Belle Arti, trucco teatrale, arti marziali, danza Butoh e contemporanea a Berlino. Ha frequentato i laboratori intensivi di Teatro Sufi con il maestro iracheno Kassim Bayatly, e la Scuola di Teatro Sociale Isole Comprese. Ha sviluppato un linguaggio tecnico ed espressivo che integra tecniche sperimentali di audio, video, poesia e Live art.
Andrea Pagnes è performer, artista visuale, curatore indipendente e scrittore. Ha conseguito il Certificato di Studi Superiori in Museologia e Critica d'Arte, la Laurea in Lettere e Filosofia, il diploma di attore di Teatro Sociale e in scrittura creativa. Ha pubblicato saggi, prose e lavorato come traduttore e giornalista. Curatore e coordinatore di progetti site-‐specific, ha operato in questa veste anche per diverse edizioni della Biennale di Venezia. Come artista visuale, ha esposto i suoi quadri, sculture e installazioni a livello internazionale. Tra i principali riconoscimenti: Robert Schuman Silver Medal (UE, 1990), World Millennium Painting Award in rappresentanza dell’Italia (Windsor&Newton, 2000), ArtKontakt (2007), Storie (2009).
VestAndPage vivono tra Firenze, Venezia e Neckarsulm, Germania.
Websites: VestAndPage | Venice International Performance Art Week